Q.bo Sculture:
il piccolo mobile-scultura che arreda

Nuove forme partendo da piccoli mobili anni ‘50-‘60.
Q.bo Sculture non si propone di ricreare l’oggetto in una forma diversa ma di elevarlo a vera e propria scultura pur mantenendo la parte funzionale per cui è stato creato.

Non più mobile da soggiorno o cucina, ingresso o camera, ma forma autonoma e capace -da sola- di riempire uno spazio, raccontare una storia e suscitare emozioni. I piccoli mobili anni ‘50-‘60 non sono altro che il materiale più comodo con cui realizzare un’idea.

Il resto è forma d’arte perché
Q.bo Sculture è scultura.

LAVORAZIONE

In ogni lavoro è possibile vedere tutte le fasi di lavorazione e tutti i materiali di cui è composto. Così, il retro del pezzo, la facciata di un’anta o l’interno di un cassetto, mostrano ancora il legno, i chiodi, gli incastri originali, facendoci entrare in una camera anni ‘50-‘60.

Nello stesso momento il nuovo vestito in resina, ci proietta in un presente che vuole già vedere oltre. Questa è una scelta voluta, in quanto, il risultato del lavoro, si propone di narrare tutta la storia del pezzo, in tutti i suoi cambiamenti evolutivi.

La finitura in resina è stesa a lama in doppio strato che, oltre a dare l’effetto visivo e tattile, offre garanzie di resistenza a graffi e piccoli urti. Si pulisce con panno umido ed è idrorepellente.

Il legno è in continuo movimento, fessure e piccole crepe sulla superficie sono parti naturali ed inarrestabili della vita dell’opera.

PERCORSO

Q.bo Sculture nasce da un’idea dell’Arch. Marco Padovese, spinto dalla costante sperimentazione e dal desiderio di espressione, nonchè da un moto di continua competizione con se stesso.

Marco Padovese dopo la maturità artistica e la laurea in architettura, si occupa di restauro architettonico, edilizia ed arredo, intraprendendo un percorso creativo in costante evoluzione dove l’obiettivo diventa il lasciare un segno, creare una forma con ogni strumento probabile o improbabile.

Sempre con le mani sporche di colore o resine, inchiostro, malta, colla o gesso. Oggi colpendo teli con un martello, oggi disegnando a penna guardando attraverso una lente d’ingrandimento.
Espone le sue opere nelle gallerie e fiere d’arte di Firenze, Venezia, Padova, Bolzano, Treviso.

Nessun percorso creativo però si arresta o conclude per lasciare lo spazio ad un’altro. Tutto si aggiunge e si evolve cercando di farsi spazio in quelle che per lui sono “strette 24 ore”.

CONTATTI

Laboratorio: via Pordenone 51
33070 Budoia – Pordenone

Telefono: +39 328 793 3014

info@qbosculture.it